In Spagna, questo è il periodo dei calçots, una varietà di cipolla dolce tipica della Catalogna, in particolare della zona di Tarragona. Simili ai porri, ma più teneri e dal sapore delicato, i calçots vengono tradizionalmente cotti alla brace e serviti con la tipica salsa de calçots (o salsa romesco), un condimento ricco a base di pomodori, peperoni secchi (ñoras), mandorle, nocciole, aglio, olio d’oliva e aceto.
La preparazione dei calçots è piuttosto semplice: si cuociono direttamente sulla fiamma viva fino a quando la parte esterna diventa nera e carbonizzata. Successivamente, vengono avvolti in carta di giornale per mantenerli caldi e favorire una leggera cottura al vapore. Per mangiarli, si sbuccia lo strato bruciato con le mani e si intingono nella salsa.
Questa pietanza è la protagonista della calçotada, un evento tipico catalano che si tiene tra gennaio e aprile, in cui amici e famiglie si riuniscono per gustare i calçots, spesso accompagnati da carne alla griglia e vino rosso, servito nella tradizionale brocca con beccuccio, il porró.
L’origine dei Calçots
Si dice che l’origine dei calçots sia dovuta a un errore fortunato. Secondo la leggenda, nel XIX secolo un contadino della zona di Valls, chiamato Xat de Benaiges, decise di sperimentare un nuovo metodo di coltivazione delle cipolle. Invece di lasciarle crescere normalmente, le ricoprì parzialmente di terra man mano che si sviluppavano, ottenendo cipolle più lunghe e dal sapore più dolce.
Un giorno, invece di cucinarle come di consueto, provò a metterle direttamente sulla brace, bruciandole all’esterno. Quando tolse lo strato esterno carbonizzato e assaggiò l’interno tenero e succoso, si rese conto di aver scoperto una vera prelibatezza. Da allora, i calçots sono diventati un pilastro della gastronomia catalana, con intere sagre dedicate al loro consumo.
Oggi, la calçotada non è solo un pasto, ma un vero e proprio rito sociale, che unisce famiglie e amici intorno al fuoco in un’atmosfera conviviale. E tutto grazie a un contadino curioso e a un piccolo errore in cucina!
Il “rito della macchia di salsa”
Esiste una tradizione non scritta che mette alla prova l’abilità dei commensali: il “rito della macchia di salsa”.
Durante una calçotada, il modo corretto di mangiare i calçots prevede di sollevarli sopra la testa, inclinare la testa all’indietro e lasciar scivolare la parte tenera direttamente in bocca dopo averla intinta nella salsa romesco. Questo gesto, però, non è affatto semplice per i principianti!

Si racconta che, nelle prime calçotades organizzate nei ristoranti, i camerieri si divertivano a osservare i clienti inesperti, scommettendo su chi si sarebbe macchiato per primo. Tra schizzi di salsa e calçots che sfuggono di mano, è quasi impossibile finire il pasto con la camicia o il viso completamente puliti.
Oggi, nelle calçotades più autentiche, è normale vedere gente con bavaglini di carta o grembiuli personalizzati, spesso con frasi ironiche tipo “Se non ti sporchi, non ti stai godendo i calçots”.
Un aneddoto divertente sui Calçots
Un altro aneddoto curioso riguarda la loro popolarità tra i turisti e il modo un po’ “buffo” di mangiarli. Durante una calçotada, non è raro vedere visitatori stranieri confusi di fronte al rituale di sbucciare e intingere queste lunghe cipolle nella salsa romesco.
Si racconta che, durante una calçotada ufficiale a Valls, un gruppo di turisti giapponesi, ignari della tecnica corretta, tentò di mordere direttamente i calçots con tutta la parte carbonizzata, rimanendo perplessi per il sapore affumicato (e decisamente troppo croccante!). Solo dopo aver osservato i catalani esperti sbucciare i calçots con un gesto rapido e preciso, riuscirono a godersi il vero sapore del piatto.
Per evitare che i novizi si sporchino troppo con la salsa, spesso vengono distribuiti bavaglini speciali, trasformando il tutto in una scena molto allegra e conviviale. Alcuni locali organizzano anche gare su chi riesce a mangiare più calçots in un tempo limitato: il record attuale supera i 300 calçots in un’unica seduta!
Ricetta dei Calçots alla Brace
Ingredienti per 4 persone:
- 40 calçots (circa 10 a persona)
- Carta di giornale (per avvolgerli dopo la cottura)
Preparazione:
- Accendi la brace: prepara un fuoco vivo con legna o carbonella. I calçots devono cuocere direttamente sulla fiamma.
- Cuoci i calçots: disponili sulla griglia e lasciali arrostire per circa 5-10 minuti per lato, fino a quando l’esterno diventa completamente nero e carbonizzato.
- Mantieni il calore: una volta cotti, avvolgili subito in carta di giornale e lasciali riposare per circa 10-15 minuti. Questo li aiuterà a terminare la cottura e a rimanere morbidi.
- Servili con la salsa: i calçots si mangiano prendendoli per l’estremità verde, sfilando la parte esterna bruciata e intingendo la parte tenera nella salsa romesco.
Ricetta della Salsa Romesco
Ingredienti:
- 2 pomodori maturi
- 2 peperoni secchi ñoras (o peperoni secchi dolci)
- 1 spicchio d’aglio
- 50 g di mandorle tostate
- 50 g di nocciole tostate
- 1 fetta di pane abbrustolito
- 100 ml di olio extravergine d’oliva
- 30 ml di aceto di vino rosso
- Sale e pepe q.b.
Preparazione:
- Arrostisci i pomodori e l’aglio al forno per circa 15 minuti a 180°C.
- Ammolla le ñoras in acqua calda per circa 10 minuti, poi rimuovi la polpa.
- In un mixer, frulla tutti gli ingredienti fino a ottenere una salsa densa e cremosa.
- Aggiusta di sale e pepe e servi con i calçots.
Buona calçotada!