Ma come non lo sapete?

Se non l’avete ancora provato, mi sa che non sapete che uno dei più buoni forni di Milano è a Porta Venezia, si chiama Crosta, ed è il locale di Giovanni Mineo e Simone Lombardi che creano meraviglie di pane e pizze a tutte le ore.

Giovanni, vincitore del premio “Pane dell’anno” Gambero Rosso, è allievo di Davide Longoni, maestro indiscusso dell’arte bianca e Simone è uno dei migliori professionisti della pizza a Milano, è attento agli impasti ed è quello delle famose pizze di Dry, per capirci.

Ecco, adesso che avete capito qualcosina in più, andiamo a scoprire le loro creature.

Cominciamo dal pane: grani italiani di filiera macinati a pietra, lievito madre, acqua e sale impastati ad arte. A base di grano duro, grano tenero, grano antico siciliano integrale, tumminia, segale,  così via.

In poche parole: guardate la foto sotto, immaginatene per un attimo il profumo, la fragranza, il gusto avvolgente e andate a provarlo.

La pizza alla pala è disponibile dal mattino fino al tardo pomeriggio, è alla romana, spessa, croccante e umida dentro. Leggera e digeribile, mi dicono che sia famosa quella col maiale tonnato, yum acquolina!

A cena è rotonda, al piatto, morbidissima, in versione tradizionale (margherita, marinara, bufala, bianca o mastunicola, di questa ve ne parlo tra poco) oppure contemporanea con abbinamenti creativi e moderni, quelli che ormai abbiamo imparato a definire gourmet 😉

Noi abbiamo assaggiato la Mastunicola, la pizza più antica della mondo, nata prima della Margherita e prima dell’arrivo del pomodoro in Italia. Mastunicola deriva da una corruzione dialettale della parola basilico che in napoletano si chiama “vasinicola” ed era una pizza in origine farcita con strutto, basilico e formaggio. Simone ce l’ha proposta con basilico, grana e lardo di ottima qualità. Magnifico impasto, ottima pizza.

Un altro ottimo assaggio è stato quella della foto di copertina: pizza con pomodorini arrosto, fior di latte, zest di limone, erba cipollina e anche questa con lardo, che è stato il leit motivo della serata, ma ce ne sono davvero di tutti i tipi. 

La prossima volta  affonderò i miei morsi su quella con patate schiacciate, pesto e squacquerone, ma anche il calzone con scarola, uvetta e provola affumicata non deve essere niente male.

E poi ci sono salumi e condimenti a parte, i “solo pasta di pizza” con guacamole oppure burro fuso, piatti con interessanti abbinamenti di verdure e insalate. 

Beh, io torno anche domani, voi cosa state aspettando?